Pubblicato :
06/09/2021 14:11:07
Categoria :
Novità
“Nelle aule delle scuole ci sono più agenti inquinanti che nelle strade...”
E’ la sintesi sorprendente di un’articolata indagine commissionata dal Ministero dell’Ambiente a FEDERASMA Onlus (la Federazione delle Associazioni Italiane di sostegno ai malati asmatici e allergici) e all’ISPRA (l’Istituto Superiore per la protezione e la ricerca ambientale).
I contenuti salienti delle indagini sono stati illustrati nel corso di un convegno dal titolo “Qualità dell’aria nelle scuole: un dovere di tutti, un diritto dei bambini” che ha reso pubblici i risultati definitivi dei sopralluoghi effettuati nelle scuole di Lombardia, Lazio, Piemonte, Sardegna, Sicilia ed Emilia Romagna.
Le analisi hanno dimostrato, in particolare, le interazioni esistenti tra inquinamento esterno e indoor: traffico, fermate di autobus e altre fonti fanno salire i valori delle polveri sottili ( PM10) che, entrando nelle aule, raggiungono concentrazioni anche superiori agli 80 μg/m3 (per l’outdoor, la soglia è di 40 μg/m3).
Un ulteriore contributo interno alle polveri arriva anche dall’uso del gesso per la lavagna che continua ad essere usato in tutte le scuole.
In Italia, degli oltre 1000 bambini intervistati (13 scuole e 6 diverse Regioni), quasi il 30% soffre di rinite allergica e il 20 % tossisce frequentemente.
Ma la qualità precaria dell’aria nelle nostre scuole dipende anche dalle sostanze rilasciate da mobili, vernici e dai prodotti per la pulizia. Inoltre, umidità, cattiva ventilazione e caldo fanno aumentare anche altri allergeni come acari, muffe e pollini, oltre a provocare l’aumento di alcuni inquinanti chimici volatili.
All’interno degli edifici scolastici, inoltre, le concentrazioni di formaldeide (inquinante chimico che si libera nell’aria da mobili, colle adesive, vernici, detergenti per la casa e spray mangia polvere) sono risultate più elevate rispetto alla media delle altre scuole europee.
Polveri, allergeni e sostanze chimiche in aria possono dunque scatenare crisi allergiche e asmatiche nei bambini sensibili ed aumentare i giorni di assenza a scuola.
Per contrastare l’inquinamento nelle scuole gli esperti consigliano l’uso di piante “mangia veleni” (in grado di assorbire gli inquinanti) come la Felce di Boston, o ritinteggiare le classi utilizzando vernici foto-catalitiche o ecoattive.
Oppure, per prevenire anche i focolai pandemici da Covid-19, ci si può dotare di un purificatore d’aria professionale, come l’AIR 300 che garantisce una pulizia costante dell'aria che respiriamo.
Grazie al suo sistema di filtraggio, il dispositivo elimina ogni genere di virus (tra cui il Covid-19), batteri, muffe, parassiti e micro-organismi patogeni, la soluzione più efficace contro gli agenti inquinanti che infestano aule scolastiche e corridoi.
Oltre alla sua silenziosità (che lo rende compatibile con lo svolgimento delle lezioni), attraverso un sofisticato procedimento di monitoraggio dell'aria, l’AIR 300 è in grado di sanificare un'intera superficie di 1200 m3/h.